Napoli vanta uno dei più significativi esempi di architettura neoclassica in Italia: la Basilica Reale Pontificia di San Francesco di Paola, situata in piazza del Plebiscito nel cuore del centro storico.
L'Inizio del Progetto e l'Intervento di Gioacchino Murat
L'origine della basilica risale al periodo dell'arrivo di Gioacchino Murat a Napoli. Nel contesto di un ampio progetto di riassetto urbanistico, l'area periferica destinata a diventare piazza del Plebiscito fu trasformata dal generale francese napoleonico, il quale ordinò la demolizione degli edifici preesistenti.
Il progetto prevedeva una piazza chiamata Gran Foro Gioacchino, ma fu Leopoldo Laperuta a proporre un porticato con un'aula circolare, scelto come progetto definitivo.
I lavori iniziarono nel 1809, ma furono interrotti a causa dell'allontanamento di Murat e del ritorno della corona borbonica. Come voto a San Francesco da Paola, Ferdinando I decise di costruire una chiesa al centro del porticato. Il concorso fu vinto da Pietro Bianchi, e i lavori, appaltati a Domenico Barbaja, furono completati nel 1846, seguendo lo stile neoclassico e ispirandosi al Pantheon di Roma.
La basilica, gestita dai frati minimi, si trova al centro del colonnato di piazza del Plebiscito. La facciata presenta un pronao con colonne ioniche e un'iscrizione dedicata a San Francesco di Paola. Sopra l'architrave, un timpano ospita statue di grande pregio, tra cui San Francesco di Paola di Giuseppe Del Nero.
L'interno della basilica è imponente, con tre portali d'ingresso, un atrio con cappelle laterali e un corpo centrale a pianta circolare. La cupola, alta 53 metri, è decorata internamente a lacunari e rivestita esternamente in pietra calcarea di Gaeta.
Le cappelle laterali, adornate da tele di artisti come Luca Giordano e Tommaso De Vivo, presentano dipinti di grande valore. La cappella del Santissimo Sacramento conserva un altare in marmi policromi e opere di artisti neoclassici napoletani.
Nel 1842, l'organaro Quirico Gennari realizzò un organo a canne, mentre sotto la basilica si estende un ipogeo di oltre mille metri quadri, ipoteticamente pensato come luogo di sepoltura per i Borbone.
Dall'imponente facciata con le statue e il pronao, all'interno circolare con colonne e altari, la basilica offre una ricca esperienza artistica. Opere di artisti del calibro di Giuseppe Del Nero, Luca Giordano e molti altri sono esposte nelle cappelle, mentre l'altare maggiore, progettato da Ferdinando Fuga, è una testimonianza della maestria artistica dell'epoca.
L'ipogeo sotto la basilica, sebbene mai completato, suscita interessanti ipotesi sulla sua destinazione come luogo di sepoltura per i Borbone. La sua imponenza, rivelata durante un restauro recente, pone domande sulle ragioni per cui il progetto non fu realizzato e riflette sulle scelte della dinastia.
Napoli, Campania, Italia, Basilica Reale Pontificia San Francesco di Paola
Add a review