Palazzo San Giacomo, noto anche come il Municipio, è un imponente edificio neoclassico situato a Napoli, di fronte al Maschio Angioino. Questo palazzo ha una storia ricca e affascinante che abbraccia la sua costruzione nel XIX secolo e le trasformazioni avvenute nel corso del tempo.
Nel 1816, il re Ferdinando I di Borbone intraprese l'arduo compito di realizzare un grande edificio che ospitasse tutti i ministeri dello Stato Borbonico. L'iniziativa fu promossa dal primo ministro Luigi de' Medici di Ottajano e affidata agli architetti Antonio de Simone, Vincenzo Buonocore, e Stefano Gasse. I lavori, iniziati nel 1819, furono completati nel 1825, dando vita a uno dei palazzi più estesi d'Europa con oltre ottocento stanze.
La location prescelta, vicino al Maschio Angioino, presentava diversi ostacoli, tra cui la presenza di edifici religiosi e residenziali. Nonostante le difficoltà, il palazzo fu completato nel 1825, ospitando sette ministeri, la Borsa dei cambi, il Banco delle Due Sicilie, la Prefettura di polizia, la Gran Corte dei conti, e altro ancora.
Lo studio attento dell'architetto Stefano Gasse risolse il problema della differenza di quota tra via Toledo e il largo di Castello, introducendo un basamento bugnato nella facciata meridionale. Il palazzo, con le sue 816 stanze e 10 corridoi, rappresentava un capolavoro architettonico, caratterizzato da un'ampia facciata neoclassica.
All'interno del palazzo, diverse opere d'arte arricchiscono gli ambienti. Le statue di personaggi storici come Ruggero il Normanno e Federico II di Svevia ornano l'atrio decorato a cassettoni. Il busto di Marianna a cape e Napule, simbolo della città durante i moti di Masaniello, occupa un posto centrale.
Stefano Gasse progettò la prima galleria coperta in vetro e ferro di Napoli, collegando via Toledo e piazza Municipio. Purtroppo, gran parte di questa struttura è scomparsa con la costruzione del nuovo palazzo del Banco di Napoli di Marcello Piacentini.
Dopo l'Unità d'Italia, Palazzo San Giacomo subì trasformazioni significative. Nel 1937, fu diviso in due parti: la parte fronte mare divenne la sede del Municipio di Napoli, mentre la parte su via Toledo fu gradualmente acquisita dal Banco di Napoli.
Con l'unità d'Italia, il palazzo divenne proprietà dello Stato italiano, avviando trattative con il Comune di Napoli per l'utilizzo del fabbricato. La spartizione finale, rappresentata dalla carta Schiavoni del 1880, delineò la suddivisione tra il Municipio e il Banco di Napoli.
Palazzo San Giacomo continua a rappresentare un'icona storica e architettonica a Napoli. Visitatori e appassionati possono esplorare gratuitamente il palazzo, scoprendo le molte curiosità legate alla sua storia e alle sue trasformazioni nel corso dei secoli.
Palazzo San Giacomo
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